giovedì 22 maggio 2014

. SULLA LUNA .


Quella notte mia figlia, tenendomi tra le braccia -che la vita, alla fine, è solo un capoverso- mi chiederà di raccontarle ancora una volta la fiaba con cui la facevo addormentare quando era piccina.
"Ma ormai sei grande, ti addormenti da sola. O con il Valium e il Tavor", le risponderò.
Perché sarò idiota anche allora.
Lei riderà e si farà insistente, le fossette spremute in un sorriso grande.
Bella senza sapere di esserlo, quindi bellissima.

"Ma minchia, figlia mia, la sai a memoria. C'è questo topo che si convince che la luna è fatta di formaggio e allora, dopo mille peripezie, ci va."
"Mamma, raccontala bene, senza parolacce e con le vocine. Come facevi una volta. Mi piace come la dici."
"..."
Sarà lì che capirò di avere fatto un buon lavoro, dopo tutto.
Che a fare la mamma nessuno te lo insegna. Segui i venti che ti scorrono nelle vene e solo quelli.
Scirocco, bora, libeccio gonfiano e sgonfiano le vele. E tu vai, fai, brighi e molte volte mica capisci.
Porto sicuro, mare in burrasca, la mamma.

Mi schiarirò la voce, le farò segno di passarmi un po' d'acqua e, approfittando del suo girarsi verso il comodino, cercherò di capire una volta per tutte che diavolo di tatuaggio si è fatta fare dietro il collo.
Arricciando il naso, spingendo dei grossi occhiali immaginari con l'indice contro la fronte, comincerò a dire, con vocina piccina: "Secondo i miei studi la luna è fatta di formaggio ma quaggiù nessuno mi crede. Si continua a morire di fame, litighiamo per chi deve mangiare l'alluminio del Philadelphia, prendiamo a sassate i manifesti del Parmareggio solo perché nessuno ha il coraggio di andare sulla luna a vedere di persona. La luna è un enorme formaggio e io lo dimostrerò!"
Le racconterò del coraggio di quel topino piccino e della rana scontrosa con la voce gracchiante che gli insegnò, inutilmente, a saltare.
Farò la voce roca e con accento emiliano del padrone del circo che insegnerà al topino ad andare su trampoli enormi ma sempre troppo piccoli per riuscire nell'impresa.

E poi le racconterò di quello scienziato un po' pazzo che aiutò il topino a costruire un razzo per andare sulla luna. Mimerò uno squillo di tromba e, se la voce malandata e vecchia me lo permetterà, glielo farò anche sentire.
Toglierò il lenzuolo dal letto, solennemente, facendo attenzione alle flebo e ai tulipani sul comodino, e lei lo vedrà.
Lei vedrà il razzo che il suo babbo mi ha costruito per andare sulla luna.
Capirà subito, forse mi chiederà di potere venire ma "No!", le dirò.
Ci abbracceremo e lo specchio dell'armadietto color carta da zucchero che sta davanti a noi rifletterà su quanto siamo uguali io e mia figlia.
Cercherò l'accendino nella sua borsa di cuoio -tanto lo so che fuma- e accenderò la miccia che mi farà partire. Un ultimo saluto, un bacio lanciato e il letto-razzo partirà.
Fuori dalla finestra aperta, in viaggio verso la luna, le urlerò: "è bello, credimi! Bellissimo. Ti amo! Amo pure il babbo ma a lui l'ho già detto, ora è a casa che guarda col binocolo!". Sì, credo che le urlerò così.
Poi sparirò.
Certo, dovrà inventarsi qualcosa da dire al primario e alle infermiere. Ma mia figlia sarà una ragazza immagina, qualcosa lo inventerà.

Nelle notti di luna piena sarò l'ombra nera disegnata sulla sua superficie rotonda, accanto a quella del topino.
Ci rivedrà entrambi.










9 commenti:

ISABELLA ha detto...

Uff, mi hai lasciato con le lacrime,,,troppo bello, bravissima!!

Unknown ha detto...

Grazie mille Isabella! :)

Swendy ha detto...

Dove scrivi, io leggo. Bella Annalisa :)

Unknown ha detto...

:) :)

simo ha detto...

meraviglia!

Jane (Pancrazia) Cole ha detto...

Quanta poesia: bellissimo!

lucia ha detto...

Che bello bellissimo!Io non ti conosco personalmente, ti ho solo visto e ascoltato recitare e ti leggo su fb. E ti ringrazio per lo sguardo bello sulle cose e la generosità con cui lo condividi. Mangio tutti tranne il formaggio, tra cent'anni fammi sapere com'é! :-)

lucia ha detto...

Tutto, non tutti. Onnivora ma con moderazione.

Unknown ha detto...

Lucia, grazie mille!
Ti manderò una nave di carta dalla luna con le mie impressioni sul formaggio di lì. Intanto un abbraccio e grazie ancora ☺